Riviera Conero Appartamenti, Recanati è un comune italiano di 21.830 abitanti della provincia di Macerata nelle Marche.
Recanati sorge sulla cima di un colle, la cui cresta tortuosa è quasi pianeggiante, a 296 m s.l.m., tra le valli dei fiumi Potenza e Musone. Il mare Adriatico, oltre il quale quando l’aria è chiara si vedono i monti della ex-Jugoslavia, è ad una decina di chilometri ad Est della città. In direzione Nord è visibile il monte Conero che si perde nelle acque e dagli altri lati della, città non chiusa ne limitata da prossime elevazioni, si vedono le cime degli Appennini. Le cime dei Monti Sibillini (Gran Sasso, la Majella e il monte Vettore) e più su il monte San Vicino, la Strega e il Catria sono ben visibili. Come altri centri marchigiani, anche Recanati è la tipica “città balcone” per l’ampio panorama che vi si scorge: città e borgate sono sparse in gran numero nell’ampia distesa, tra piani, valli e colline.
Parlare di Recanati è come evocare il grande poeta Giacomo Leopardi che qui nacque nel 1798, e da questa bella cittadina delle Marche trasse ispirazione in molte delle sue poesie. La torre del Passero Solitario; il colle de l’Infinito sul monte Tabor; la piazzetta del Sabato del Villaggio, su cui si affaccia la casa natale del Poeta; la casa di Silvia: ogni angolo a Recanati ricorda il poeta.
Recanati fu centro direzionale di primaria importanza nei secoli passati. Posta sulla dorsale tra le valli dei fiumi Musone e Potenza, ha antiche chiese e nobili palazzi che custodiscono importanti opere d’arte.
Nel XII secolo, Recanati diventò un comune libero, dall’unione dei castelli di Monte Morello, Monte Volpino e Monte San Vito. Il Comune fu attraversato dalle lotte fra guelfi e ghibellini. La Repubblica di Recanati fu insignita persino del titolo di “Justissima Civitas” dai Priori del Comune di Firenze, grazie all’importanza dei suoi statuti. Nel 1229, ottenne dall’imperatore Federico II di Svevia il diritto di costruire un porto sulla costa (l’attuale Porto Recanati). Nel 1240, papa Gregorio IX istituì qui la sede episcopale.
Passata allo stato pontificio e unita alla sede episcopale di Loreto, la fama della città diminuì.
Una passeggiata, la preferita di Leopardi, porta poi al quattrocentesco Monastero di S. Stefano, che corona il Colle dell’Infinito. Ai ricordi del poeta è riservata una sala del Palazzo Comunale, sede della Pinacoteca (scrigno di alcuni capolavori del Lotto, che qui lavorò a più riprese) e del Museo dedicato a Beniamino Gigli, nativo anche lui di Recanati.
La città è sede del “Centro Mondiale della Poesia”. Il settecentesco Palazzo Leopardi, la casa natale del poeta, tutt’oggi abitato dai discendenti, è aperto al pubblico. Esso venne ristrutturato nelle forme attuali dall’architetto Carlo Orazio Leopardi verso la metà del XVIII secolo. L’ambiente più suggestivo è senza dubbio la biblioteca, che custodisce oltre 20.000 volumi, tra cui incunaboli ed antichi volumi, raccolti dal padre del poeta, Monaldo Leopardi.